NON POSSIAMO ESSERE D’ACCORDO? ( Yoga Reiki Studio Gayatri Monza natyan )
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NON POSSIAMO ESSERE D’ACCORDO? ( Yoga Reiki Studio Gayatri Monza natyan )
NON POSSIAMO ESSERE D’ACCORDO?
Lezione breve di natyan
Se esistesse realmente una verità assoluta sarebbe possibile mettere tutti d’accordo. Ma ciò non succederà mai e forse, per la varietà del mondo e la sua bellezza, è meglio così. Esistono, in definitiva, tre modi di concepire la vita e la giustizia: individualismo, perfezionismo, razionalismo.
L’individualismo si basa principalmente sulla soddisfazione dei propri bisogni, e non si chiede se i desideri di una persona siano buoni o cattivi; si preoccupa soltanto di come poterli soddisfare al meglio. L’attenzione, perciò, non è rivolta al mio desiderio di possedere, per esempio, una bella auto nuova, ma al modo per poterla avere senza dover rinunciare allo stesso tempo alle vacanze al mare e continuando, magari, anche a pagare la palestra dove vado tutti i giorni. La ragione occupa una parte importante in questo contesto, anche se il suo compito è solo quello di valutare. Se potessi avere tutto quello che voglio, infatti, non avrei nemmeno bisogno di fare valutazioni. La maggior concentrazione di pensiero dell’individualista, quindi, è rivolta all’ottenimento del soddisfacimento dei propri bisogni. E non importa che essi siano tanti o pochi, l’importante è che io possa soddisfarli tutti. Il perfezionismo, invece, è alla base delle maggiori tradizioni religiose. Esso presuppone l’esistenza di principi che servono a giudicare se i desideri siano buoni o cattivi, se sono virtuosi o perversi. Si stabiliscono delle norme. Per esempio, l’egoismo è un male, mentre la compassione è un bene, e le si utilizzano per giudicare se stessi e gli altri. I perfezionisti non partono dal desiderio, ma da un uomo ideale a cui cercano di conformarsi. Si chiedono se invece di destinare il denaro all’acquisto di una bella auto nuova, non convenga piuttosto usarlo per aiutare i poveri o per migliorare se stessi. I perfezionisti, quindi, non sono interessati all’uomo così come egli è, ma a ciò che potrebbe essere o diventare al livello più alto della sua perfezione. La ragione, in questo caso, serve solo a identificare il grado di perfezione e a trovare i modi per procedere al suo raggiungimento. Un problema importante riguarda l’esistenza o meno di un unico stato di perfezione. Detto questo, infatti, chi stabilisce che cosa sia veramente perfetto? La tua idea di perfezione può essere completamente diversa dalla mia…perciò…anche se tutti i perfezionisti del mondo fossero d’accordo che l’individualismo è sbagliato, litigherebbero comunque tra di loro sull’idea stessa di perfezione. La posizione razionalistica si basa invece sulla ragione, e sostiene che se una cosa è valida per tutti, cioè universalmente riconosciuta, ciò significa che è giusta. Già, ma rimane il fatto che i principi universali validi per tutti sono davvero pochi, e anche discutibili. La ragione dice che è valido per tutti, per esempio, non uccidere…ma è valido lo stesso se uccido per legittima difesa? E chi stabilisce se la difesa è legittima oppure no? Possiamo fare un esempio ancora più facile: Immanuel Kant, uno dei maggiori filosofi della tradizione razionalistica, sostiene che non si deve mentire perché è universalmente riconosciuto che la comunicazione efficace si fonda sulla verità. Supponiamo, tuttavia, che qualcuno ci presti una pistola, e che poi ritorni da noi in stato di agitazione chiedendocela indietro perché vuole ammazzare sua sorella. Quale razionalista, a questo punto, potrebbe considerare universalmente valido il non mentire? Sette miliardi di abitanti, sette miliardi di teste. Ognuno si crea il proprio mondo e ci vive dentro. Ognuno si crea una propria verità e la declama. Ma dal momento che la tua verità non è la mia, puoi dire che la tua sia assoluta? Rassegniamoci…ed impariamo piuttosto ad accettare che non potremo mai essere d’accordo con tutti su tutto. Ed è proprio questo il bello…perché se fossimo sempre d’accordo su tutto, sarebbe inutile parlarci e confrontarci, e la noia regnerebbe sul mondo…
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Se esistesse realmente una verità assoluta sarebbe possibile mettere tutti d’accordo. Ma ciò non succederà mai e forse, per la varietà del mondo e la sua bellezza, è meglio così. Esistono, in definitiva, tre modi di concepire la vita e la giustizia: individualismo, perfezionismo, razionalismo.
L’individualismo si basa principalmente sulla soddisfazione dei propri bisogni, e non si chiede se i desideri di una persona siano buoni o cattivi; si preoccupa soltanto di come poterli soddisfare al meglio. L’attenzione, perciò, non è rivolta al mio desiderio di possedere, per esempio, una bella auto nuova, ma al modo per poterla avere senza dover rinunciare allo stesso tempo alle vacanze al mare e continuando, magari, anche a pagare la palestra dove vado tutti i giorni. La ragione occupa una parte importante in questo contesto, anche se il suo compito è solo quello di valutare. Se potessi avere tutto quello che voglio, infatti, non avrei nemmeno bisogno di fare valutazioni. La maggior concentrazione di pensiero dell’individualista, quindi, è rivolta all’ottenimento del soddisfacimento dei propri bisogni. E non importa che essi siano tanti o pochi, l’importante è che io possa soddisfarli tutti. Il perfezionismo, invece, è alla base delle maggiori tradizioni religiose. Esso presuppone l’esistenza di principi che servono a giudicare se i desideri siano buoni o cattivi, se sono virtuosi o perversi. Si stabiliscono delle norme. Per esempio, l’egoismo è un male, mentre la compassione è un bene, e le si utilizzano per giudicare se stessi e gli altri. I perfezionisti non partono dal desiderio, ma da un uomo ideale a cui cercano di conformarsi. Si chiedono se invece di destinare il denaro all’acquisto di una bella auto nuova, non convenga piuttosto usarlo per aiutare i poveri o per migliorare se stessi. I perfezionisti, quindi, non sono interessati all’uomo così come egli è, ma a ciò che potrebbe essere o diventare al livello più alto della sua perfezione. La ragione, in questo caso, serve solo a identificare il grado di perfezione e a trovare i modi per procedere al suo raggiungimento. Un problema importante riguarda l’esistenza o meno di un unico stato di perfezione. Detto questo, infatti, chi stabilisce che cosa sia veramente perfetto? La tua idea di perfezione può essere completamente diversa dalla mia…perciò…anche se tutti i perfezionisti del mondo fossero d’accordo che l’individualismo è sbagliato, litigherebbero comunque tra di loro sull’idea stessa di perfezione. La posizione razionalistica si basa invece sulla ragione, e sostiene che se una cosa è valida per tutti, cioè universalmente riconosciuta, ciò significa che è giusta. Già, ma rimane il fatto che i principi universali validi per tutti sono davvero pochi, e anche discutibili. La ragione dice che è valido per tutti, per esempio, non uccidere…ma è valido lo stesso se uccido per legittima difesa? E chi stabilisce se la difesa è legittima oppure no? Possiamo fare un esempio ancora più facile: Immanuel Kant, uno dei maggiori filosofi della tradizione razionalistica, sostiene che non si deve mentire perché è universalmente riconosciuto che la comunicazione efficace si fonda sulla verità. Supponiamo, tuttavia, che qualcuno ci presti una pistola, e che poi ritorni da noi in stato di agitazione chiedendocela indietro perché vuole ammazzare sua sorella. Quale razionalista, a questo punto, potrebbe considerare universalmente valido il non mentire? Sette miliardi di abitanti, sette miliardi di teste. Ognuno si crea il proprio mondo e ci vive dentro. Ognuno si crea una propria verità e la declama. Ma dal momento che la tua verità non è la mia, puoi dire che la tua sia assoluta? Rassegniamoci…ed impariamo piuttosto ad accettare che non potremo mai essere d’accordo con tutti su tutto. Ed è proprio questo il bello…perché se fossimo sempre d’accordo su tutto, sarebbe inutile parlarci e confrontarci, e la noia regnerebbe sul mondo…
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