Simone e le Aspettative ( Yoga Reiki Studio Gayatri Monza natyan )

Da **natyan27** Lun Lug 20, 2015 10:59 am

Caro Simone,
non credo sia questione di giusto o ingiusto...
Il fatto è che vivere senza aspettative, azzerandole del tutto, è impossibile.
Mi hai scritto aspettandoti una risposta e io Ti sto rispondendo aspettandomi che la mia risposta venga apprezzata. E questo vale per tutte le cose della vita. Ci alziamo dal letto con l'aspettativa che tutto sia a posto, che le nostre gambe funzionino, per esempio, e che la giornata possa trascorrere senza intoppi. Quando un ostacolo si presenta, o accade qualcosa contraria ai nostri bisogni, viene delusa una nostra aspettativa e per tale ragione nasce un dolore, una piccola o grande ansia, un qualsiasi tipo di sofferenza a seconda del grado di delusione che ci ha coinvolto.
Come possiamo risolvere il problema? Per lo meno attenuarlo?
Attraverso un percorso di consapevolezza interiore che cercherò di spiegare facendo un esempio banale.
Francesco mi dà dell'imbecille. Il mio stato umorale, che prima era neutro o positivo, cambia e diventa rattristato, oppure offeso. Il mio vero nemico chi è ? Qual è la vera causa del cambiamento del mio stato d'animo? Queste domande sono estremamente importanti perché mi permetteranno di spegnere il fuoco della rabbia creatosi in me. Infatti... non Francesco... ma l'aspettativa che Francesco mi considerasse intelligente mi sta facendo soffrire. Posso risolvere il problema? Cerco di parlare con Francesco. Non me lo permette. Riprovo in un altro momento ma... nulla da fare... Francesco continuerà a pensare che sono un imbecille. Dopo averle tentate tutte per la riappacificazione e consapevole che ciò non è affatto possibile mi faccio un'ulteriore importantissima domanda: "A che cosa mi serve mantenere viva l'aspettativa che Francesco pensi di me che sono intelligente anziché imbecille?" Se serve a qualcosa lo possiamo capire per mezzo di due ulteriori domande: "Cosa ci guadagno?" In termine di vantaggi nessuno. "Cosa ci perdo?" E' chiaro che se continuo a desiderare che Francesco abbia di me una buona immagine, quando invece ha deciso definitivamente che sono un imbecille, ci perderò il sonno, la capacità di digerire in santa pace il cibo che mangio, la gioiosità quando sono in compagnia di altri amici e chi più ne ha più ne metta.
Quindi, dal momento che non è affatto possibile vivere senza aspettative (del resto sono la spinta per tutte le nostre azioni) dobbiamo imparare a "lasciare andare" quelle che... dopo averle tentate tutte... (quindi non divento un essere passivo solo perché le aspettative potrebbero farmi soffrire) non possono essere soddisfatte o realizzate. Come imparo tutto questo? Attraverso la consapevolizzazione che... a volere a tutti i costi soddisfarle quando invece è impossibile... non ho nulla da guadagnarci e tutto da perderci.
Riassumendo.
1) Individuo l'aspettativa che mi ha fatto soffrire (all'ufficio postale mi aspettavo di essere il primo della fila invece ne ho venti davanti a me)
2) Posso risolvere il problema? ( torno un'altra volta)
3) Ma se il problema non fosse risolvibile poiché non posso tornare un altro giorno?
4) Mi chiedo: A cosa mi serve continuare a fremere a causa di un'aspettativa andata delusa? Cosa ci guadagno? Nulla! Cosa ci perdo? Il fegato!
E a questo punto mi metto a fare quattro chiacchiere con quelli che ho davanti che tanto, perso per perso, non ho alternative e posso fare almeno qualcosa per rendere migliore il momento che sto vivendo.
Spero di aver soddisfatto le Tue aspettative caro Simone ah ah... Un abbraccioneee!!!!!
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