MEDITARE CON PARADOSSI ( Yoga Reiki Studio Gayatri Monza natyan )
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MEDITARE CON PARADOSSI – Lezione breve di natyan -
Che cos’è un paradosso? E’ qualcosa che può apparire privo di logica, in contraddizione perfino con se stesso. Un esempio facile? Pinocchio dice alla fatina buona :”Io dico sempre le bugie”. Eppure, in tutta la fiaba, a Pinocchio è cresciuto il naso solo due volte. Perciò, dicendo alla fatina “Io dico sempre le bugie”, Pinocchio ha detto una bugia. Eppure, in quell’occasione il naso non gli è cresciuto. Capito ora che cos’è un paradosso? La quotidianità è piena di vicende paradossali, e accorgersene aiuta a sviluppare l’intelletto con la conseguente capacità di allargare la visuale della propria mente. Meditare sui paradossi ci può essere di aiuto per non cadere nella trappola di teologie assurde, o di chi ci attacca con pareri ed opinioni discordanti in modo contraddittorio. Saper vedere le contraddizioni di chi ci si oppone solo per pregiudizio e non su livelli razionali, ci rende capaci di lasciar cadere inutili diatribe assecondando il detto “Meglio esser felici che aver ragione”. Una giocosa variazione sul tema dei paradossi, è tata creata nel 1981 da Hans Freudenthal. Un giorno un papà, dopo che il figlio aveva detto una grossa bugia, lo trascinò al ponte dei bugiardi, dicendogli che era così chiamato perché sarebbe crollato se un solo bugiardo l’avesse attraversato. Il bambino si spaventò molto, e allora confessò al papà di aver detto una bugia. Ma il ponte crollò ugualmente quando il padre lo attraversò, perché egli aveva ovviamente detto a sua volta una bugia. Difatti, non esiste nessun ponte dei bugiardi. Già, ma se non esiste, allora come ha fatto a crollare? Capito l’assurdo? Il paradosso? Allora noi potremmo dire che tutto è menzogna, a questo punto. No… l’affermazione che tutto è menzogna non può essere a sua volta vera, perché altrimenti sarebbe essa stessa una menzogna. Allora deve essere falsa, cioè, ci deve essere pur qualche verità, e la cosa finisce qua. E perché mai finisce qua, direte voi?…Ce lo spiega Aristotele. Egli dichiara che non si può dimostrare o definire tutto, perché in questo modo si procederebbe all’infinito, e non ci sarebbe nessuna dimostrazione o definizione totale. E’ dunque segno di cattiva educazione non sapere quando fermarsi in una discussione.
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Che cos’è un paradosso? E’ qualcosa che può apparire privo di logica, in contraddizione perfino con se stesso. Un esempio facile? Pinocchio dice alla fatina buona :”Io dico sempre le bugie”. Eppure, in tutta la fiaba, a Pinocchio è cresciuto il naso solo due volte. Perciò, dicendo alla fatina “Io dico sempre le bugie”, Pinocchio ha detto una bugia. Eppure, in quell’occasione il naso non gli è cresciuto. Capito ora che cos’è un paradosso? La quotidianità è piena di vicende paradossali, e accorgersene aiuta a sviluppare l’intelletto con la conseguente capacità di allargare la visuale della propria mente. Meditare sui paradossi ci può essere di aiuto per non cadere nella trappola di teologie assurde, o di chi ci attacca con pareri ed opinioni discordanti in modo contraddittorio. Saper vedere le contraddizioni di chi ci si oppone solo per pregiudizio e non su livelli razionali, ci rende capaci di lasciar cadere inutili diatribe assecondando il detto “Meglio esser felici che aver ragione”. Una giocosa variazione sul tema dei paradossi, è tata creata nel 1981 da Hans Freudenthal. Un giorno un papà, dopo che il figlio aveva detto una grossa bugia, lo trascinò al ponte dei bugiardi, dicendogli che era così chiamato perché sarebbe crollato se un solo bugiardo l’avesse attraversato. Il bambino si spaventò molto, e allora confessò al papà di aver detto una bugia. Ma il ponte crollò ugualmente quando il padre lo attraversò, perché egli aveva ovviamente detto a sua volta una bugia. Difatti, non esiste nessun ponte dei bugiardi. Già, ma se non esiste, allora come ha fatto a crollare? Capito l’assurdo? Il paradosso? Allora noi potremmo dire che tutto è menzogna, a questo punto. No… l’affermazione che tutto è menzogna non può essere a sua volta vera, perché altrimenti sarebbe essa stessa una menzogna. Allora deve essere falsa, cioè, ci deve essere pur qualche verità, e la cosa finisce qua. E perché mai finisce qua, direte voi?…Ce lo spiega Aristotele. Egli dichiara che non si può dimostrare o definire tutto, perché in questo modo si procederebbe all’infinito, e non ci sarebbe nessuna dimostrazione o definizione totale. E’ dunque segno di cattiva educazione non sapere quando fermarsi in una discussione.
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