Morfologia di un'assenza

Morfologia di un'assenza

Atto Primo: l'arte di dominare

Il Grande Ballo ebbe inizio. Pagai caro il mio biglietto, ed ottenni il posto in prima fila. Come sempre accade, la vicinanza ti ricama i dettagli sulla pelle. Il tempo, grande chirurgo e protagonista della sublime opera, era perfetto ed altero. Sapeva usare il suo bisturi con una precisione quasi disumana. Fu lì che scoprii la drammatica verità che l'odio ha più argomenti di qualunque poesia. Il lifting riuscì perfettamente. Persino il "come stai" era liscio e vellutato come seta. Pelle di bambola giocava d'azzardo ed io la guardai mentre si prostituiva...non nel corpo...ma in tutto ciò che fa di un essere umano...un essere umano...appunto...e vomitai le sue perversioni...

Atto secondo: manichini senza fili

Ah, se tu avessi visto quanta arte nel sottile incanto del degrado! "Arte?" "Incanto?" Ma certo!!!! Era vestito bene. Sapeva anche suonare i violini. In fondo questo spettacolo mi affascinava, devo dirlo. Mi affascinava la naturalezza con cui una persona riesce a dire "ti amo" pensando invece alla filigrana delle banconote. Forse lei e la filigrana si assomigliavano:dovevi guardarle in controluce,di primo acchito non le vedevi. Mi affascinava vedere come l'uomo, nonostante tutto, scegliesse sempre la non libertà. Mi affascinavano i burattini che andavano a teatro a guardare i burattini...

Atto terzo: la resa

Di fatto, tutto questo mi catturava. Ero entrata nel film. C'era sempre, dietro le quinte, quella sottile perversione. Possibile, mi dicevo, che con tutta la vita che si accoppia nel mio ventre, la rassegnazione è ancora viva? Il mio temperamento sanguigno reclamava passione. Ero malata d'anima...e sbagliai film...compresi che alla fine ben pochi hanno la vocazione per il mistero, nella maggior parte dei casi si
preferisce dialogare con terreni già tracciati... non sei riuscita a cambiarmi...nonostante tutto...
surya - http://www.studiogayatri.it